La bici ti connette alle persone

Credere nella bicicletta come strumento prezioso per migliorare le relazioni sociali e il senso di comunità, promuovere la vivibilità e la bellezza degli spazi urbani, incentivare un rapporto rispettoso con il territorio, proteggere la qualità dell’aria e dell’ambiente, promuovere il benessere psico-fisico delle persone e rappresentare un importante volano di attività economiche sostenibili.
Su queste fondamenta è nato VeloCittà, un festival a due ruote e tanta passione.
L’edizione 2022 si terrà il 28 e 29 maggio in Campo Marzo, a Vicenza.
Ce ne parla l’ideatore Enrico Bisogno.

Il tema dell’evento sarà la bici come strumento di collegamento, di connessione, di attività che unisce. Unisce chi e in che termini?

La bicicletta ha la capacità di costruire ponti. Collega persone che sono magari diverse sotto tanti aspetti, ma sono unite dal piacere di pedalare, di fare fatica per muoversi: c’è sempre uno sguardo di intesa tra due persone che vanno in bici. Ma, attenzione, non è un club chiuso! Chi si sposta in bici è attento a cosa gli/le succede intorno: sente i rumori, vede le persone, percepisce gli odori. In bici non c’è nessuno schermo, nessuna barriera tra le persone e l’ambiente, tra le persone e la città. È facile incontrare un amico o un’amica, è bello salutarsi. Qualche giorno fa ho visto una mamma in bicicletta e suo figlio al fianco, sulla sua bicicletta. Andavano verso la scuola del bambino e un certo punto si sono fermati a salutare un operatore ecologico che, sorridente, scambiava qualche parola col bambino. Ho subito pensato agli altri bambini che in quel momento stavano andando a scuola in macchina e a quante occasioni di conoscenza ed esperienza diretta della città si sarebbero persi.

Cosa verrà fatto concretamente nei due giorni di festival?

Nei due giorni di festival ci saranno occasioni di incontro, di stimolo, di dialogo, ma anche di esperienza diretta della bicicletta e di una città o territorio a misura di persona e delle due ruote. Organizzeremo pedalate per tutti i gusti e le capacità, ci saranno laboratori per conoscere meglio la bici, percorsi di abilità per aiutare i nostri bambini a familiarizzarsi con le due ruote, tanti giochi. Al Padiglione delle Ciclo-Idee abbiamo raccolto progetti ed esperienze che ci ispireranno per creare un’ecosistema della bici! E poi tavole rotonde e dialoghi per esplorare nuove prospettive sulla mobilità ciclabile con interlocutori diversi, coinvolgendo rappresentanti delle istituzioni, del mondo produttivo e, ovviamente, gli appassionati di bicicletta. Infine, non mancheranno belle occasioni di spettacolo e musica: nella veloCittà… ci si diverte!

attività bike

Se ogni componente della bici qui elencato fosse un’emozione, quale sarebbe?

Manubrio: ebbrezza (soprattutto quando lo si vede da sopra e si va senza mani!);
Sella: tra dolore e sollievo;
Telaio: senso di equilibrio tra forza, leggerezza ed eleganza;
Ruota: è l’estasi. Ci sostiene, ci fa muovere, ci dà la direzione, e quasi non si vede;
Freni: grazie al cielo esistono!;
Catena: gratitudine, in silenzio trasmette la forza motrice alla ruota;
Pedale: costanza. Spingi, spingi, spingi e incredibilmente anche le mete più lontane o difficili possono essere raggiunte!

bicicletta

Su cosa si dovrebbe puntare maggiormente per incentivare l’uso della bici?

Penso che, in fin dei conti, la chiave sia ridurre lo spazio dedicato alle automobili oltre che la loro velocità. Per decenni abbiamo plasmato le nostre città e i nostri territori intorno a questo mezzo di trasporto. Direi addirittura le nostre vite quotidiane. Ecco, ridiamo spazio e valore alle persone: per ottenere questo, la bicicletta rappresenta uno strumento formidabile perché offre simultaneamente velocità degli spostamenti, sicurezza delle persone e rispetto dell’ambiente. Quindi, riduciamo gli spazi delle automobili e ridiamoli alle persone in bicicletta o a piedi (tramite piste o corsie ciclabili, e anche marciapiedi e alberi) e poi riduciamo – effettivamente – la velocità delle automobili per aumentare la sicurezza di tutti noi. I limiti di velocità stradale a 30km/h si stanno diffondendo in modo capillare in molti paesi europei.
Poi c’é l’elemento culturale: alla fine siamo noi – con i nostri comportamenti quotidiani – a determinare la mobilità di un territorio, quindi: montiamo in bici, lasciamo la macchina in garage più spesso, c’è solo da guadagnarci!

A un ipotetico tavolo di confronto sulla mobilità sostenibile, chi faresti sedere? E che ordine del giorno inseriresti?

Oltre a qualche bravo tecnico di mobilità e di urbanistica, farei sedere rappresentanti del mondo scolastico, delle categorie produttive, delle aziende di trasporto pubblico, delle associazioni che promuovono la sostenibilità, ma anche rappresentanti dei diversi utenti della strada (bambini, anziani, disabili, etc.). La strada è delle persone, la mobilità è un diritto di tutti.
Ma c’è anche bisogno di esperti di comunicazione e al primo punto dell’ordine del giorno metterei ‘Come formulare una comunicazione a favore della mobilità sostenibile?’. Come comunicare il messaggio che dobbiamo cambiare le nostre abitudini se vogliamo migliorare le nostre città? Il cambiamento vero e duraturo dobbiamo farlo col supporto di molti e c’è bisogno di aumentare la consapevolezza, passando anche per i sentimenti e le emozioni.

La bicicletta, per te, è sinonimo di…?

Leggerezza, forza e apertura al mondo.

Ci dai 3 buoni motivi – oltre ai più noti – per prendere in considerazione maggiormente la bici e lasciare l’auto in garage?

1. Con la bici, anche il piccolo spostamento quotidiano può diventare una piccola esplorazione e scoperta.
2. Quando prendi la bici, e lasci l’auto in garage, sei te stesso l’artefice dello spostamento, non dipendi dal petrolio o gasolio di qualcuno, o dal motore fatto da un altro. Che bella sensazione di indipendenza e autonomia!
3. In bici guardi negli occhi chi incroci, non sei in competizione con gli altri.