Le testimonianze di Fiammetta Borsellino e del sostituto procuratore Roberto Terzo

È trascorsa una settimana da quell’incontro così denso, così pregnante con la figlia del giudice Paolo Borsellino, Fiammetta, e il sostituto procuratore alla Procura di Vicenza, Roberto Terzo: “Mafie, così lontane, così vicine”.

Un incontro pubblico, tenutosi giovedì 3 febbraio nell’aula magna del Liceo Quadri, a Vicenza, alla presenza di un pubblico eterogeneo (con una forte e significativa presenza di giovani) e quanto mai interessato a una tematica che no, non è “esclusiva pertinenza” del Sud Italia, ma subdolamente di tutto un Paese. In maniera diversa, certo: da una parte il pizzo e saracinesche che saltano (quando si è fortunati), dall’altra la riscossione crediti e un’infiltrazione ambigua negli affari.

liceo quadri

Reprimere la mafia?

«La lotta non è solo repressione, ma deve essere anche un movimento culturale e morale capace di coinvolgere le nuove generazioni per far respirare il profumo della libertà contro il compromesso morale, la contiguità e la complicità»

sono le parole di Fiammetta Borsellino. È lei, ancora, ad aggiungere considerazioni sulla memoria collettiva, sulle esperienze di Vita, quella vita che suo padre ha fatto sempre prevalere e vincere sul male, sulla paura e sulla morte:

La mafia in Veneto? Un’esperienza desolante. Parola di Roberto Terzo, sostituto procuratore alla Procura di Venezia. Non risparmia gli aggettivi critici, Terzo.

«Quante le testimonianze imbarazzanti, omertose di concittadini veneti, raccolte davanti i giudici, che negano l’evidenza, negano di essere stati intimiditi dalla mafia».

La situazione qui dovrebbe essere diversa rispetto il Meridione, ma la realtà dice esattamente l’opposto. La mafia c’è anche qui, nel Veneto. Attenzione, però,

«non si è infiltrata, ma l’abbiamo chiamata noi. Non ha sfondato la porta, ma l’ha trovata aperta da costole imprenditoriali deviate che hanno trovato, in essa, “servizi” e denari – sporchi -».

Terzo

A moderare l’incontro Marco Lombardo, coordinatore Libera Veneto, che non nasconde l’emozione di una simile serata, preludio al 21 marzo, Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che nel titolo “Terra mia, coltura e cultura” troverà il suo svolgimento. È importante fare cultura e informare, arrivando soprattutto ai cittadini di domani.

E non è mancata la voce di Confindustria, qui rappresentata dalla Vicepresidente Lara Bisin. Famiglie e imprese distrutte dalle infiltrazioni mafiose. È un qualcosa che riguarda anche il “Nord”. Parliamone, sempre, e soprattutto ai giovani. E affrontiamole con la cultura.