L’Era del Relazionésimo

“Che rumore fa la felicità?”. Come rispondere alla domanda che i Negrita hanno cantato nel 2008? A sentire Ombretta Zulian potrebbe fare rima con Relazionésimo,

«un Movimento umano, culturale ed economico che afferma l’importanza delle relazioni e dell’amore nella vita, come modello ispiratore ed educativo sulla conoscenza del “vivere felici”».

Beate Vivo 

Ombretta Zulian, imprenditrice vicentina, inizia a progettare Beate Vivo nel 2019, progetto evolutosi e conosciuto – da gennaio 2021 – come Beate Vivo Farm srl, realtà con capitale sociale tutto al femminile, oggi aderente a Vicenza Valore Comunità. Al suo fianco Ketty Panni, con cui condivide un’importante dose di intraprendenza e coraggio. Le due donne si conoscono in Apindustria, si frequentano a livello professionale e si scelgono, dopo essersi studiate, per empatia. Si riconoscono nella necessità di andare oltre una vita di “lavoro e fatturato” e di iniziare a prendere in considerazione, seriamente, la felicità. Ketty partecipa a un tavolo di presentazione di Beate Vivo e, pochi mesi dopo, termina il suo mandato in Oleodinamica Panni Srl (realtà in cui mantiene il ruolo di amministratrice delegata), per dedicarsi a Beate Vivo Farm. In comune hanno la volontà di cambiare rotta e di passare da un consumismo sfrenato alla ricerca di una vita più ricca di significato e di relazioni di valore, di entrare – in pratica – nell’Era del Relazionésimo, in cui lo Status (inteso come l’insieme dei diritti e dei doveri) è la Felicità.

Ketty e Ombretta

Ketty Panni (a sinistra) e Ombretta Zulian (a destra)

Ma cosa significa realmente felicità? 

«È una condizione di benessere integrale di equilibrio e di armonia (con se stessi, con le altre persone e con il pianeta vivente) a cui l’uomo ambisce, e che ci consente di coniugare aspetti, opposti e contrastanti: reciprocità e autonomia, generosità e interesse, diritti e doveri, valori tangibili e intangibili. Raggiungere l’equilibrio delle Relazioni è permettere a tutte le generazioni future di respirare al ritmo dell’Universo per un tempo infinito. Per fare ciò dobbiamo attivarci qui e ora».

Ombretta Zulian

Beate Vivo l’ha fatto: si è attivata con l’obiettivo di far accendere quella scintilla sulle Relazioni, il punto di partenza di un nuovo progresso dinamico di società.

È così che prende forma RELAZIONÉSIMO 2030, Expo Summit delle Relazioni, in programma alla Fiera di Vicenza dal 15 al 17 Luglio 2022. Il primo format europeo B2P – Business to People and Planet – sulle Relazioni è un’occasione unica per conoscere opportunità e vantaggi legati ad una fascia sempre più importante di relazioni: quelle tra pianeta, impresa e pubblico… per un’economia felice. «La mia profonda convinzione è proprio questa: le relazioni sono e saranno i nuovi capitali nei quali investire, nel prossimo futuro» aggiunge Ombretta.

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Economia e felicità: binomio possibile 

«Con il metodo Beate Vivo vogliamo orientare la società, le imprese e l’ambiente in cui operiamo al “vivere felici”. Raggiungere, quindi, risultati economici e generare benefici di carattere sociale e ambientale. Ma queste azioni si possono mettere in pratica solo se, a monte, c’è benessere personale. Possiamo dare ossigeno agli altri solo se ne abbiamo per noi».

La felicità diventa, così, l’elemento-guida che aiuta a raggiungere l’armonia, intesa come capacità di dare il giusto peso ai valori relazionali, professionali e generativi.

La giornata internazionale della felicità istituita dall’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite il 28 giugno 2012 – che si celebra in tutto il mondo il 20 marzo di ogni anno – diventa, così, un monito per agire nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, di un approccio alla società più inclusivo, e di un’educazione alla ricerca del benessere e della felicità (da: felicitas, deriv. felix-icis, “felice”, la cui radice “fe-” indica abbondanza, ricchezza, prosperità) per tutte le persone.

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